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Questo sito web ha il senso e la voglia di permettere a chiunque di vagare per le calli e i campi di Venezia anche senza esserci fisicamente, di perderci nel meraviglioso labirinto. Non nascondo che la mia opera si ispira a "Venezia citta' mirabile" la famosa veduta prospettica di Jacopo de' Barbari, che nel 1500 rappresento' l'intera citta'. Il mio e' solo il povero tentativo, con i mezzi attuali, di emularne la grandezza.
A Venezia la laguna e' una promessa di mare, acqua che non e' salata e non e' dolce, che vede giungere il fiume durante la bassa marea, e vincere il mare quando la marea sale, quando la luna si avvicina alle case, ma mai minacciosa.
Cosi' oggi vivo due vite, quella usuale nella citta' dove nacqui, ed una nuova vita nella citta' che amo piu' di ogni altra, perche' mi regalo' le emozioni dei miei sedici anni, perche' mi fece sentire grande quando l'eta' mia non era certo adulta, che mi diede un senso di liberta' cosi' sfrenato che poi non ho piu' riassaporato negli anni a venire, la citta' che mi diede quello che ancor oggi e' il grande e unico amore della mia vita: mia moglie Daniela.
Ho costruito un avatar di me stesso giovane, un alter ego virtuale all'interno di un mondo magico ma reale, sono diventato cittadino del quartiere Castello, i residenti mi hanno accolto come un nuovo amico, non dico come uno di loro, ma so che si fermano volentieri a discorrere con me del tempo e dell'acqua alta, felici di non vedere il solito turista frettoloso, percependo in me l'amore comune per la citta'.
Finalmente libero dall'ansia del turista forzato, mi dedico alla riscoperta di una Venezia minore, quella meno imperial-dogale e piu' vera, e lo faccio assaporando i piaceri del pensionato, libero di godere del mio tempo senza l'oppressione del lavoro, ma anche privo di quella noia che temo piu' di ogni altro tormento, perche' il mio ozio e' comunque destinato a finire presto, e' una pausa breve, fatta di pochi giorni che a volte si contano in ore, per fortuna mai abbastanza per lasciarmi appagato, mai abbastanza per non desiderare il ritorno.
Le antiche pietre di Venezia da sempre ci parlano, da qualche tempo sto imparando ad udirne la voce.
Massimo Bertacchi |