|
|
|
|
|
Pillole di Storia veneziana
Patere: San Giorgio
San Giorgio e' venerato come santo e martire da tutte le chiese cristiane ed e' chiamato "megalomartire". Visse nel III secolo e mori' prima di Costantino I, probabilmente a Lydda (presso l'odierna Jaffa in Palestina), secondo alcune fonti nel 303. Il suo culto risale al IV secolo.
Non ci sono notizie certe sulla vita e sulla stessa esistenza di San Giorgio. Le principali informazioni ci provengono dalla Passio Georgii che gia' pero' il Decretum Gelasianum del 496 classificava tra le opere apocrife. Secondo questa fonte agiografica Giorgio era originario della Cappadocia (zona dell'odierna Turchia), figlio di Geronzio, persiano, e Policromia, cappadoce, nato verso l'anno 280. I genitori lo educarono alla religione cristiana fino al momento in cui entro' nel servizio militare. Trasferitosi in Palestina, si arruolo' nell'esercito dell'imperatore Diocleziano, comportandosi da valoroso soldato fino al punto di giungere a far parte della guardia del corpo dello stesso Diocleziano, divenendo ufficiale delle milizie. Il martirio sarebbe avvenuto sotto Diocleziano stesso (che pero' in molte versioni e' sostituito da Daciano imperatore dei Persiani), il quale convoca settantadue re per decidere che misure prendere contro i cristiani. Giorgio dona ai poveri tutti i suoi averi, e, davanti alla corte, si confessa cristiano; all'invito dell'imperatore di sacrificare agli dei si rifiuta ed iniziano le numerose scene di martirio. Secondo la leggenda venne battuto, sospeso, lacerato e gettato in carcere dove ebbe una visione di Dio che gli predisse sette anni di tormenti, tre volte la morte e tre la resurrezione. Tagliato in due con una ruota piena di chiodi e spade, Giorgio risuscita operando la conversione del magister militum Anatolio con tutti i suoi soldati, che vengono uccisi a fil di spada; entra in un tempio pagano e con un soffio abbatte gli idoli di pietra; converte l'imperatrice Alessandra che viene martirizzata. A richiesta del re Tranquillino, Giorgio risuscita due persone morte da quattrocentosessant'anni, le battezza e le fa sparire. L'imperatore lo condanna nuovamente a morte, e il santo prima di essere decapitato, implora Dio che l'imperatore e i settantadue re siano inceneriti; esaudita la sua preghiera Giorgio si lascia decapitare promettendo protezione a chi onorera' le sue reliquie, le quali sono conservate in una cripta sotto la chiesa cristiana (di rito Greco-Ortodosso), presso Lod, cioe' Lydda, in Israele.
| |
|
|
|
|